Londra non era nei miei piani. Non l'avevo sognata da bambina, non l'avevo inserita in quella lista mentale di "posti da vedere prima o poi". Eppure, quando l'occasione si è presentata, ho sentito che era il momento giusto. Ed eccomi qui, a raccontarvi di una Londra che si è rivelata diversa da quella che immaginavo. Una città dai mille volti, che si trasforma ad ogni angolo: storica e modernissima, chiassosa e sorprendentemente silenziosa, ordinata e caotica.
Per sette giorni abbiamo camminato senza una meta precisa, lasciando che fosse Londra a guidarci.
Abbiamo visitato i luoghi iconici, certo, ma sono stati i dettagli inaspettati a rubarci il cuore: una panchina nascosta in un giardino segreto, un murales colorato in un vicolo dimenticato, la gentilezza di uno sconosciuto che ci ha indicato la strada.
Questa è la mia Londra, raccontata giorno per giorno. Non una guida esaustiva, ma un invito a perdersi, a camminare senza fretta, a scoprire la propria versione di questa città infinita.

Giorno 1 – Tower Bridge e la passeggiata lungo il Tamigi
Inizio con un classico, ma che classico non è mai: Tower Bridge, con le sue due torri neogotiche color sabbia e azzurro cielo che sembrano uscite da un libro di fiabe vittoriane. È uno dei simboli più fotografati, ma è anche molto di più. Non è solo un ponte: è un passaggio tra due Londre, quella storica e quella moderna. La sua struttura metallica, con le passerelle sospese nel vuoto, racconta di un'epoca in cui l'ingegneria diventava arte e l'Impero Britannico mostrava la sua potenza attraverso l'innovazione.
Poco distante, la Torre di Londra racconta la parte più cupa della storia britannica: incoronazioni, tradimenti e prigionie, ma anche i corvi, protettori simbolici del Regno con le loro piume nero lucido e gli occhi intelligenti. La leggenda dice che, se mai lasciassero la Torre, la monarchia cadrebbe... Passeggiando tra le mura di pietra grigia, si respira un'aria densa di storia, mentre le guardie in uniformi scarlatte sembrano uscite da un'altra epoca.
Da lì si prosegue lungo la riva sud del Tamigi: camminare qui è come seguire una linea del tempo. Le acque del fiume, ora verdastre ora color ambra, riflettono secoli di storia e la modernità dei grattacieli. Ed eccolo, il Millennium Bridge, ponte pedonale che ondeggia leggermente sotto i passi, come un nastro d'acciaio teso sull'acqua. Da una parte St. Paul, con la sua maestosa cupola bianca che si staglia contro il cielo londinese, dall'altra la Tate Modern, un'ex centrale elettrica trasformata in tempio dell'arte contemporanea, con il suo enorme camino di mattoni rossi che domina lo skyline. Alla Tate puoi entrare liberamente, salire ai piani alti per una vista insolita sulla città - i tetti di Londra che si susseguono fino all'orizzonte - oppure perderti tra installazioni e arte contemporanea, in sale dove il silenzio è punteggiato solo dal rumore soffice dei passi.


Giorno 2 – Buckingham Palace, Hyde Park e la Londra che respira
Il cambio della guardia davanti a Buckingham Palace è una cerimonia più teatrale che militare: cappelli d'orso nero altissimi che ondulano al ritmo dei passi, fanfare che intonano melodie tradizionali, passi scanditi sul selciato con precisione matematica. Tutto è lento, ma carico di significato, in un rituale che si ripete identico da secoli. Vale la pena arrivare in anticipo, per trovare un buon punto di osservazione tra la folla multicolore di turisti che si accalca dietro le transenne dorate. Il palazzo stesso, con la sua facciata color crema e le finestre simmetriche, emana un'aura di autorità tranquilla, mentre la bandiera reale sventola pigra nella brezza leggera.
Dopo il cerimoniale, ho cercato silenzio e natura. E ho trovato Hyde Park, un'immensa distesa verde nel cuore pulsante della città. Un lago con i pedalò che scivolano sull'acqua increspata, le panchine in legno consumato dal tempo tra gli alberi secolari, i corridori mattutini con il fiato che si condensa nell'aria fresca e gli scoiattoli curiosi dal pelo rossiccio che si avvicinano speranzosi. Una città nella città, dove il tempo sembra rallentare e il rumore del traffico si attenua fino a diventare un sussurro lontano.
Se ti allontani un po', arrivi a Kensington Gardens, con i suoi giardini geometrici, siepi perfettamente tagliate e il tocco romantico del monumento dedicato al Principe Alberto consorte della regina Vittoria – una struttura dorata e imponente che brilla nei giorni di sole e sembra quasi eterea quando la nebbia londinese avvolge tutto.




Giorno 3 – Westminster Abbey, il Big Ben e il cuore solenne di Londra
Entrare nella Westminster Abbey è un tuffo nel tempo. Non è solo il luogo delle incoronazioni reali: è la casa eterna di poeti, scienziati, sovrani. Le volte gotiche si alzano vertiginosamente verso il cielo, creando giochi di luce e ombra sulle antiche pietre. Camminare nella Poets' Corner, tra le lapidi di Dickens, Chaucer e Austen, è un'emozione sottile, come sfogliare le pagine di un libro che racconta la grandezza della letteratura inglese. L'odore di incenso e cera d'api si mescola a quello delle pagine dei libri di preghiera, mentre la luce colorata filtra attraverso le vetrate istoriate, dipingendo arabeschi sul pavimento consunto dai passi di milioni di visitatori.
Proprio accanto svetta il Big Ben, che in realtà è il nome della campana e non dell'orologio. I suoi rintocchi solenni risuonano tra le guglie neogotiche del Palazzo di Westminster, che al tramonto si specchiano nel Tamigi color ambra, creando un quadro che sembra dipinto a mano. Le facciate in pietra color miele assumono sfumature dorate sotto gli ultimi raggi del sole, mentre le barche turistiche scivolano silenziose sull'acqua.


Giorno 4 – Covent Garden e Neal's Yard: Londra che sorride
Covent Garden è un piccolo universo: bancarelle vintage con oggetti che raccontano storie di altri tempi, artisti di strada che suonano il violoncello tra gli archi di mattoni rossi, mercati coperti con luci dorate che pendono dal soffitto a volta. Il profumo di caffè appena fatto si mescola a quello dolciastro delle crêpes e al sentore speziato dei biscotti allo zenzero. Ma la vera sorpresa è dietro l'angolo: Neal's Yard, un cortile segreto, nascosto tra due viuzze strette, come un tesoro che si concede solo a chi sa guardare oltre l'apparenza.
Le facciate sono dipinte con colori vivaci – blu, verde, giallo ocra – che contrastano con il grigio tipicamente londinese, ci sono erboristerie che profumano di lavanda e menta, bistrot bio con tavolini in legno grezzo e sedie spaiate, fiori ovunque, in vasi di ceramica e ceste di vimini. Un angolo hippie nel cuore elegante di Londra, dove il tempo sembra scorrere più lentamente e le persone sorridono senza motivo. Uno di quei posti che scopri solo se non hai fretta, se ti concedi il lusso di perderti. Un piccolo consiglio: non cercate per forza qualcosa da comprare. Guardate, ascoltate, godetevela così, seduti su una panchina con un tè fumante tra le mani, osservando la vita che scorre.


Giorno 5 – Il British Museum: un viaggio in tutto il mondo
Al British Museum ti perdi in un viaggio dentro la storia dell'umanità. È uno di quei luoghi dove potresti passare una settimana intera e ancora non avresti visto tutto. La maestosa facciata neoclassica con le sue imponenti colonne ti accoglie come un tempio della conoscenza. Noi abbiamo scelto alcune sezioni, tra cui l'Egitto e la Grecia antica. La Stele di Rosetta, con i suoi misteriosi geroglifici incisi sulla pietra nera, le statue dell'Isola di Pasqua con i loro volti enigmatici, i templi egizi dalle pareti dipinte con colori sorprendentemente vivaci, i fregi del Partenone con le loro figure in movimento congelate nella pietra. Non c'è angolo del mondo che non sia rappresentato qui, in un dialogo silenzioso tra culture e civiltà distanti.
La Great Court, con la sua cupola di vetro e acciaio che filtra la luce in mille sfumature diverse a seconda dell'ora e del tempo, è uno spazio che toglie il fiato – un connubio perfetto tra antico e moderno, tra storia e innovazione.
E la cosa più sorprendente? È tutto gratuito. Un invito aperto alla conoscenza, senza biglietti d'ingresso, come se la cultura fosse un diritto e non un privilegio.




Giorno 6 – Notting Hill e Portobello Road: tra favole urbane e mercatini
Notting Hill è un acquerello: facciate color pastello – rosa antico, celeste polvere, giallo limone – che si susseguono in armonica dissonanza, finestre fiorite con gerani rossi e campanule azzurre che traboccano dai davanzali, silenzio elegante interrotto solo dal cinguettio degli uccelli e dal ronzio lontano della città. Il sabato, la tranquillità si anima con il Portobello Road Market: oggetti d'antiquariato che raccontano vite passate, vinili dagli anni '60 che suonano ancora con quel fruscio nostalgico, libri usati dalle pagine ingiallite e profumate di carta vecchia, profumi orientali che si mescolano all'aria e street food etnico che riempie le strade di aromi speziati.
E poi ci sono i mews, le vecchie scuderie trasformate in stradine silenziose piene di glicini che si arrampicano sui muri, panchine nascoste tra i fiori e biciclette vintage appoggiate ai lampioni in ghisa. Sono come fotografie nascoste, scoperte per caso, cartoline di una Londra che resiste al tempo e alla modernità. Ogni angolo qui ha qualcosa da raccontare, se si ha voglia di ascoltare, se si è disposti a rallentare il passo e a guardare davvero.




Giorno 7 – Piccadilly e Sky Garden: Londra che vibra e che osserva
Piccadilly Circus è un vortice: insegne luminose che dipingono la notte con i loro colori accesi, autobus rossi che sfrecciano come fiammelle in movimento, fiumi di persone che si incrociano senza mai fermarsi davvero. È la New York di Londra, ma più contenuta, più britannica, con quel tocco di understatement che rende tutto più elegante.
Per concludere il viaggio, siamo saliti allo Sky Garden. Al 35° piano, tra palme gigantesche e vetrate che si affacciano sull'infinito, la città si apre come un atlante vivente. Lo sguardo scorre tra guglie gotiche, cupole barocche, grattacieli avveniristici e orizzonti che sfumano nella foschia. Il Tamigi serpeggia come un nastro argentato tra gli edifici, mentre il tramonto dipinge tutto di oro e porpora. Un luogo gratuito, ma da prenotare con anticipo. E da cui è difficile staccarsi, perché da lassù Londra appare in tutta la sua contraddittoria bellezza: antica e moderna, caotica e ordinata, rumorosa e silenziosamente contemplativa.
Londra è così: non si lascia possedere, ma ti regala frammenti da portare con te. In tasca, nel cuore, nel taccuino.

Consigli di viaggio
✈️ Come arrivare
Raggiungere Londra è semplice e veloce: da Roma ci sono numerosi voli diretti (sia con compagnie di linea che low cost) che atterrano nei principali aeroporti londinesi (Heathrow, Gatwick, Stansted, Luton). In base all'aeroporto, i collegamenti con il centro città variano, ma sono tutti ben organizzati e puntuali. Heathrow è collegato con la Piccadilly Line della metropolitana – un viaggio di circa 50 minuti fino al centro – mentre da Gatwick è possibile prendere il Gatwick Express che in soli 30 minuti vi porterà a Victoria Station, nel cuore pulsante della città.
🚇 Spostarsi in città
La metropolitana di Londra è un'esperienza a sé. Immensa, capillare, con stazioni dallo stile iconico riconoscibile ovunque nel mondo. Quei cerchi rossi e blu, le mappe colorate delle linee, i corridoi piastrellati e le scale mobili che sembrano non finire mai. Acquistando una Oyster Card o utilizzando una carta contactless, si viaggia comodamente su metro, autobus e DLR (Docklands Light Railway), esplorando facilmente ogni angolo della città. I treni sono frequenti e, nonostante l'affollamento nelle ore di punta, il sistema è sorprendentemente efficiente.
Consiglio: scarica l'app Citymapper o TfL Go per pianificare al meglio gli spostamenti. Ti indicheranno non solo il percorso più veloce, ma anche quale carrozza prendere per trovarsi più vicini all'uscita una volta arrivati a destinazione – un piccolo trucco che i londinesi conoscono bene e che può farti risparmiare preziosi minuti.
🏡 Dove dormire
Noi abbiamo scelto un B&B fuori dalle rotte turistiche, in un quartiere tranquillo e ben collegato. Una tipica casa a schiera vittoriana, con il suo giardino curato e la facciata in mattoni rossi. Un'ottima soluzione per chi ama la dimensione familiare e un'accoglienza più autentica rispetto agli hotel impersonali.
🍽️ Street food e pasti on the go
Londra è il paradiso dello street food. Dai mercati coperti di Borough Market, con i suoi stand che offrono formaggi artigianali, pane appena sfornato e specialità da tutto il mondo, ai food truck di Camden, dove si può assaggiare cibo thailandese, messicano o indiano seduti sulle sponde del canale, fino agli angolini nascosti di Spitalfields o ai piccoli bistrot in stile etnico nascosti nei vicoli di Brick Lane. La scelta è infinita e spesso deliziosa. Un ottimo modo per risparmiare senza rinunciare al gusto è quello di fare un pranzo leggero "on the go" e concedersi una cena più rilassata in uno dei tanti pub storici, dove il cibo è sorprendentemente buono e l'atmosfera accogliente – provate i Sunday Roast, la tradizionale arrosto della domenica, servito con Yorkshire pudding e verdure di stagione.
📄 Attenzione all'autorizzazione di viaggio
Dal 2025, i cittadini europei in arrivo nel Regno Unito dovranno richiedere l'Electronic Travel Authorisation (eTA), anche solo per soggiorni brevi. È una procedura semplice da fare online, ma è bene ricordarsene per tempo per evitare problemi all'arrivo. La richiesta va effettuata almeno 72 ore prima della partenza e ha un costo contenuto. Info ufficiali su: www.gov.uk/eta

🔎 Tracce nascoste
📍 Un dettaglio da non perdere**: a Notting Hill, oltre le vie più note, ci sono piccoli cortili segreti – i mews, antiche scuderie trasformate in case silenziose e fiorite. Cercateli nei vicoli laterali, dietro cancelli semi-aperti e archi di mattoni ricoperti d'edera. Vi stupiranno con la loro atmosfera sospesa nel tempo, come piccoli villaggi nascosti nel ventre della metropoli.
📚 Un libro da portare con sé**: "Il diario di Bridget Jones" di Helen Fielding – per ridere e riconoscersi in una Londra quotidiana, fatta di appartamenti minuscoli, uffici frenetici e serate nei pub con gli amici. Un modo per sentirsi un po' londinesi, anche solo per una settimana.
🎥 Un film da (ri)vedere**: "Notting Hill" – perché certe atmosfere non invecchiano mai, e rivedere quelle strade sullo schermo, dopo averle percorse di persona, regalerà una dolce nostalgia e la sensazione di conoscere un segreto che non tutti possono comprendere.









