Provenza e Linguadoca: 15 giorni tra misteri Catari e profumi di lavanda

Provenza

Un viaggio on the road, da Roma al sud della Francia, attraversando profumi, colori e storie antiche. Dai mercatini di Aix-en-Provence ai misteriosi castelli catari, dalla dolcezza della Linguadoca alle onde salate della Camargue: ecco il mio diario di un viaggio di 15 giorni tra Provenza e Linguadoca, con una sosta finale di mare (e focaccia) a Genova.

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Giorno 1 – Da Roma a Aix-en-Provence

Si parte presto, attraversando mezza Italia su un percorso misto: prima l’autostrada fino a Civitavecchia, poi l’Aurelia fino a Livorno e infine di nuovo l’autostrada fino a Aix-en-Provence. Sono circa 850 km, ma il traffico è clemente.

Arriviamo all’agriturismo “Lagremeuse” in località Les Milles: il giardino è una delizia, con piscina e verde curato, anche se il casale mostra i segni del tempo. Cena rustica ma gustosa al ristorante “Deux Bouchon” a Calas, proprio sotto il castello.

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Giorno 2 – Aix-en-Provence e le tracce di Cézanne

Passeggiamo per il mercatino lungo il Cours Mirabeau, viale signorile voluto da Mazzarino nel Seicento, ombreggiato da platani e arricchito da fontane monumentali. Visitiamo la cattedrale di Saint-Sauveur e la piazza dell’Hôtel de Ville con la sua torre dell’orologio. Il centro storico è un labirinto di viuzze acciottolate, dove si respira l'essenza più autentica della Provenza. I profumi delle erbe aromatiche si mescolano al dolce suono delle fontane, creando un'atmosfera magica.

Nel pomeriggio andiamo a caccia dell’ispirazione di Cézanne, tra il castello di Vauvenargues (dove è sepolto Picasso) e la montagna Sainte-Victoire, musa del pittore. Cena e passeggiata serale nel centro vivace di Aix.

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Giorno 3 – Le gole del Verdon e Moustiers-Sainte-Marie

Lasciamo l'eleganza di Aix per immergerci nella potenza della natura. Il Grand Canyon del Verdon, che si formato nel Quaternario, è una ferita nella roccia, un abisso che toglie il fiato. Prima sosta a Barjols, chiamato la "Tivoli provenzale" per la grande presenza di acqua, è un villaggio bagnato da 4 fiumi, vanta 32 fontane e 12 lavatoi, poi visita al museo preistorico.

Al ritorno, ci fermiamo a Moustiers-Sainte-Marie, incastonato tra le rocce, celebre per le sue ceramiche e il ruscello che lo attraversa con una cascata scenografica. Rientro ad Aix e cena nel quartiere Mazarin.

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Giorno 4 – Verso la Linguadoca: Saint-Couat-d’Aude e Carcassonne

Ci spostiamo verso la Linguadoca, 277 km fino al minuscolo villaggio di Saint-Couat-d’Aude. Alloggiamo al romantico “Secret d’Aude”, una casa d’epoca arredata con gusto tra pupazzi, cappellini e un delizioso giardino d’inverno.

Nel tardo pomeriggio visitiamo Carcassonne, con le sue mura merlate e le torri che sfidano il cielo, è una città che incanta e intimorisce allo stesso tempo. Restaurata con passione (forse troppa) da Viollet-le-Duc, ci riporta all'epoca dei cavalieri e delle battaglie.

Prima cena a base di cassoulet nel ristorante “L’Ostal”.

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Giorno 5 – Sulle tracce dei Catari: castelli e misteri

Una giornata intensa e affascinante dedicata al mondo cataro, tra storia, spiritualità ed enigmi.

Iniziamo da Rennes-le-Château, terra di misteri e leggende legate all’abate Saunière e al Santo Graal. La scritta “Terribilis est locus iste” nella chiesa ci introduce a un’atmosfera carica di suggestioni. La chiesa e la canonica infatti sono luoghi che vibrano di un'energia particolare, dove il confine tra realtà e leggenda si fa sottile.

Proseguiamo con la scalata al castello di Puilaurens, fortezza militare del XI secolo che Simone di Montfort ( il capo dei Crociati) non riuscì mai ad espugnare. Infine, Queribus, l’ultima roccaforte dei Catari, che cadde nel 1255. Immaginatevi l'eco delle battaglie, il coraggio dei difensori, la tragica fine di un'eresia.

I Catari: Chi erano questi uomini e donne che sfidarono il potere della Chiesa e pagarono con la vita le loro convinzioni? La loro fede, basata su un dualismo radicale tra bene e male, li portò a rifiutare i sacramenti, il clero e le ricchezze della Chiesa. I loro castelli non erano solo fortezze militari, ma anche simboli di una resistenza spirituale.

Cena con vista sulle vigne a Lagrasse, presso l’“Hostellerie des Corbières”.

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Giorno 6 – Il villaggio di Minerve e ritorno a Carcassonne

Oggi scopriamo Minerve, borgo medievale che domina una gola spettacolare creata dall’unione di due fiumi. Rocce, grotte e un ponte naturale lo rendono uno dei luoghi più pittoreschi del viaggio. Le rocce che lo circondano raccontano storie di assedi e di martiri catari, che preferirono il rogo alla rinuncia alla loro fede.

Nel pomeriggio torniamo a Carcassonne per una seconda passeggiata tra le sue mura.

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Giorno 7 – Abbazie, grotte e fortezze

Visitiamo l’abbazia di Caunes-Minervois, poi le affascinanti grotte di Cabrespine, ben illuminate e con sottofondo musicale.

Lungo la strada ammiriamo il castello di Lastours e torniamo a Carcassonne per visitare il Castello Comtal: nove torri e reperti antichi raccontano la sua lunga storia. Cena, ancora una volta, con cassoulet!

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Giorno 8 – Narbonne e arrivo a Noves

Salutiamo la Linguadoca e ci fermiamo a Narbonne: un centro commerciale vinicolo di origine celtica divenuto poi colonia romana della Gallia con la sua splendida cattedrale gotica del 1272 di St. Just con un organo gigantesco ed il suo bellissimo chiostro.

Arriviamo a Noves, vicino Avignone, dove ci sistemiamo a “Villa Mariotti”, una casa spaziosa con un bel giardino e un patio perfetto per cenare all’aperto. Spaghettata rigenerante!

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Giorno 9 – Relax e festa a Château-Renard

Finalmente una giornata lenta. Partecipiamo a una festa paesana delle carrozzelle a Château-Renard: 70 cavalli, carri decorati con frutta e verdura, bambini festanti e coriandoli ovunque. Il pomeriggio? Solo relax in giardino.

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Giorno 10 – Avignone e Fontaine de Vaucluse

Visitiamo Avignone, con il suo maestoso Palazzo dei Papi, il Pont Saint-Bénézet, Place de l’Horloge. Immaginatevi le sfarzose cerimonie, le lotte di potere, l'eco dei canti religiosi che riempivano le sale del palazzo. E' stata la sede della cristianità sino al 1376. Per dimensioni e bellezza è il più importante palazzo gotico del mondo, edificato dal pontefice Benedetto XII.

Il caldo si fa sentire e ci rinfreschiamo tra le acque di Fontaine de Vaucluse, dove sgorga il fiume Sorgue. Petrarca docet. Ci siamo immaginati il poeta innamorato che vagava tra queste rive, ispirato dalla bellezza della natura e dalla forza dell'amore per la sua Laura.

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Giorno 11 – Camargue e tori bianchi

La giornata è dedicata alla Camargue che con i suoi paesaggi selvaggi, ci offre uno spettacolo unico: nel parco ornitologico avvistiamo fenicotteri rosa, aironi, anatre e un castoro.

Pranzo con paella e sangria a Sainte-Maries-de-la-Mer, poi gita in battello a Aigues-Mortes, un borgo fortificato medievale sul canale Sète-Rodano circondata da stagni e saline.

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Giorno 12 – Arles e Les Baux-de-Provence

Tappa ad Arles, città amata da Van Gogh dove sono presenti ben 7 monumenti patrimonio dell’Unesco. Visitiamo l’anfiteatro romano, il Teatro e la cattedrale di Saint-Trophime.

Nel pomeriggio, meraviglia pura a Les Baux-de-Provence, villaggio arroccato con un castello panoramico e vista sulle Alpilles.

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Giorno 13 – Luberon: borghi da cartolina

Un itinerario tutto dedicato al Parco Naturale del Luberon:

Gordes, villaggio fortificato su una rupe con castello fortezza.

Abbazia di Sénanque, fondata nel 1148 dai monaci cirtencensi, immersa tra i campi di lavanda.

Roussillon, con le sue case color ocra che sembrano d’argilla viva.

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Giorno 14 – Gita a Nîmes

Breve gita a Nîmes, città romana per eccellenza, poi relax e preparativi per il rientro.

Giorno 15 – Ritorno con sosta gourmet a Genova

Lungo ritorno verso Roma, con sosta a Genova: una città che ci accoglie con i profumi del mare e i sapori della cucina italiana.

Con il suo porto vivace e il suo centro storico ricco di storia, è un perfetto epilogo per il nostro viaggio. Pernottiamo all’AC Hotel Genova**** e cena a base di pesce al ristorante “Il Focone”. Un degno finale!

Spero che questo itinerario vi abbia fatto sognare e vi abbia dato voglia di partire alla scoperta di queste terre meravigliose!

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Consigli di viaggio

Se stai pensando di organizzare un viaggio simile, ecco qualche dritta utile, basata sulla mia esperienza.

🚗 Come muoversi

Abbiamo viaggiato con la nostra auto partendo da Roma. È una scelta che consigliamo, perché permette grande libertà nel visitare anche i luoghi più remoti, come i castelli catari o i borghi del Lubéron. Attenzione però ai limiti di velocità in Francia e alle numerose autostrade a pagamento. I chilometri non sono pochi (oltre 2.500 in totale!), ma ben distribuiti e mai stressanti.

📍 Dove dormire (alloggi testati e approvati!)

Aix-en-Provence: Agriturismo “Lagremeuse”, in località Les Milles. Casale un po’ datato ma giardino curatissimo con piscina.

Saint-Couat-d’Aude (Linguadoca): “Le Secret d’Aude” – dimora del XIX secolo ricca di charme, con camere arredate con gusto provenzale e una terrazza incantevole per la colazione.

Noves (vicino Avignone): Villa Mariotti – casa grande e ben accessoriata, con cucina, patio e un prato inglese perfetto per rilassarsi.

Genova (sosta al ritorno): Hotel AC Genova **** – ottimo comfort per una sosta rigenerante, vicinissimo all'autostrada. https://www.marriott.com/it/hotels/goage-ac-hotel-genova/overview/

🍽 Dove mangiare (ristoranti consigliati)

Aix-en-Provence:

Deux bouchons a Calas, sotto il castello – cucina provenzale semplice ma autentica.

Quartiere Mazarin – diverse opzioni carine per la cena.

Carcassonne:

L' Ostal des Troubadours – per gustare la tipica cassoulette (piatto ricco e saporito con fagioli, anatra e salsiccia).

Lagrasse:

Hostellerie des Corbières – cena con vista sui vigneti, atmosfera romantica. https://hostellerie-des-corbieres.com/

Genova:

Il Focone – ristorante di pesce con cucina raffinata e servizio eccellente. https://ilfocone.com/

🏰 Da non perdere

I castelli catari come Puilaurens e Queribus, per gli amanti del mistero.

I borghi arroccati come Les Baux-de-Provence, Minerve

Le lavande dell’Abbazia di Sénanque e i colori del Parco del Lubéron.

📅 Quando andare

L'estate è il momento ideale per vedere la lavanda in fiore e godersi il clima caldo, ma tieni conto che alcune zone possono essere affollate. Giugno e settembre offrono il giusto equilibrio.

Cosa portare

Una buona guida cartacea o offline: in molti borghi la connessione è ballerina.

Scarpe comode: i castelli catari richiedono salite impegnative.

Una giacca leggera anche d’estate: il vento della Linguadoca non scherza!

Repellente per zanzare: in Camargue ci hanno accolti con entusiasmo… loro.

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